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IndietroIl forasacco, un nemico nascosto
Pubblicato il 21 Maggio, 2020È arrivata la stagione primaverile e, per quanto possa essere piacevole passeggiare con il proprio cane all’aria aperta, o per i gatti, esplorare l’ambiente a loro circostante, alcuni pericoli sono sempre in agguato. Lungo i marciapiedi, nei parchi, o nei giardini, dove il nostro amico ama giocare, vi potrebbe capitare di vedere delle piccole strutture vegetali, composte da un unico e lungo stelo, che ne forma il corpo, la cui estremità principale si mostra appuntita e, nella sua lunghezza, presenta delle piccole spine, disposte in direzione opposta al suo apice, simile del tutto ad una spiga in miniatura. Queste strutture sono comunemente chiamate forasacchi o, in gergo, frecciasacco.
La sua forma caratteristica spiega perché tale struttura può essere particolarmente pericolosa per il nostro amico: l’estremità appuntita ne determina la direzione verso cui avanza, mentre le sue spine, disposte in maniera opposta, gli impediscono di tornare indietro. Non sempre, questi piccoli vegetali si rendono visibili. Diversamente, se vi si entra in contatto senza accorgersene, si potrebbero appoggiare sui vestiti, o sul pelo dell’animale e, al rientro dalla passeggiata, si potrebbero ritrovare tra le mura domestiche.
Perché può rappresentare un pericolo per il nostro animale?
La sua forma caratteristica, purtroppo, facilita l’adesione e la penetrazione nel corpo dell’animale. L’evenienza più comune, a cui il nostro amico può andare incontro, è l’inspirazione di questa struttura, durante le quotidiane esplorazioni nell’ambiente circostante.
1 – Il forasacco penetra nel naso. Le cavità nasali, in quanto struttura tubulare, facilitano l’avanzamento nelle profondità dell’apparato respiratorio, o in alternativa, nell’apparato digerente, se viene deglutito, e, nonostante gli sforzi dell’animale, difficilmente viene espulso.
Nel primo caso, la situazione diviene davvero pericolosa, in quanto, se non estratto in tempo, le spine del corpo impediscono che questo piccolo vegetale possa fuoriuscire, nonostante gli starnuti che si generano per la sua penetrazione. Inoltre, qualora dovesse ulteriormente avanzare, potrebbe bloccarsi nelle vie aeree profonde, bronchi, ed essere fonte importante di infezione o addirittura di perforazione.
Sintomi: starnuti ripetuti e continui per un tempo limitato, relativi all’iniziale presenza del forasacco in cavità nasale; sangue dal naso; successivo scolo nasale. Se si ha il coinvolgimento delle vie aeree profonde: febbre, abbattimento, inappetenza e problemi respiratori.
2 – Il forasacco può penetrare all’interno dell’orecchio, soprattutto nei cani che presentano orecchie lunghe e pendule. Anche in questo caso, la struttura iniziale dell’orecchio è a forma tubulare, per cui, una volta dentro il condotto uditivo, se non asportato in tempo, questo vegetale può avanzare fino a perforare la membrana timpanica, con tutte le conseguenze che ne derivano.
Sintomi: Scuotimento della testa, rotazione della testa verso il lato dell’orecchio in cui è entrato il vegetale, grattamento verso l’orecchio coinvolto, dolore. Nei casi più gravi, difficoltà al mantenimento dell’equilibrio.
3 – Il forasacco penetra nella cute, in qualunque parte del corpo e in particolare tra gli spazi digitali della zampetta. Con la sua estremità appuntita, perfora la cute e può permanere nella porzione più superficiale, oppure scavare un condotto e approfondirsi all’interno del corpo. In quanto corpo estraneo, è fortemente contaminato. Questo è il motivo per cui esso rappresenta un’elevata fonte d’infezione. Una volta penetrato, il forasacco, ponendosi all’interno del corpo, viene percepito come corpo estraneo dall’organismo. Inoltre, i batteri presenti sulla sua superficie proliferano. In genere le difese immunitarie dell’animale cercano di circoscrivere la diffusione dell’infezione, ma non sempre vi riescono.
Sintomi: Si può notare un gonfiore sul corpo dell’animale, che al tatto appare caldo e dolente. Indipendentemente dalla zona del corpo in cui penetra, si potrebbe identificare anche un piccolo foro, da cui spurga materiale organico.
Come si interviene?
Qualora vi fosse il dubbio, o la certezza, che un forasacco sia penetrato all’interno del corpo dell’animale, si deve intervenire in tempi brevi, in maniera tale che si possa evitare che il suo tragitto si approfondisca. In questo caso, si cercherà di identificare il forasacco e di asportarlo, tramite pinza apposita. Essendo una procedura fastidiosa per l’animale, non sempre è possibile eseguirla senza sedazione. Qualora si dovesse identificare un forasacco nella profondità del corpo dell’animale, ovvero in seguito al suo avanzamento, anche in questo caso si dovrà intervenire quando possibile, valutando lo stato generale dell’animale, e in base alle possibilità, ovvero alla localizzazione ma non solo, si procederà attraverso chirurgia o endoscopia.
Controlla sempre il tuo animale al suo rientro a casa!